Pubblichiamo di seguito una sintesi scritta degli interventi avvenuti nel corso dell'incontro pubblico organizzato da Città del Sole su "Emergenza abitativa - Integrazione sociale - Sviluppo economico" lo scorso 26 ottobre in Santa Maria Gualtieri a Pavia.
3) Intervento di Beniamino Ciampi, ex Direttore Aler Pavia
Gli sfratti negli ultimi
5 anni sono stati pari 239.000, solo quest'anno 30.000 o 50.000 famiglie rischiano la casa. CASA DOLCE CASA e' un motto per le famiglie che godono di un certo reddito, ma per alcuni invisibili la casa che insieme al lavoro e la salute dovrebbero essere la base di un certo welfare resta un sogno
che forse non si realizzerà. Un quarto degli italiani si trova in situazioni di
bisogno,1/12 dei pensionati gode di pensioni inferiori a 500€ mensili, sono 700.000 le domande di assegnazione di alloggio popolare ancora inevase, circa 2.000.000 di famiglie senza casa,mentre gli alloggi di edilizia residenziale pubblica da recuperare sono pari a 45.000, case senza gente, gente senza casa. Il governo ha di recente emanato un decreto di 467.000 € per risanare in DIECI ANNI 16.000 alloggi inagibili, e' soltanto una goccia nel mare di bisogno nazionale, occorrerebbe invece utilizzare in una sola volta tutta la somma stanziata. Per soddisfare la domanda di alloggi popolari occorre uno
stanziamento di almeno 1miliardo di € all'anno e creare non solo welfare, ma anche sviluppo economico, attraverso l'attivazione dell'attivita' edilizia. Occorre utilizzare le ALER o gli IACP come modello insostituibile per la mediazione sociale e per sviluppare il risanamento e la costruzione di nuovi
alloggi popolari. Occorre inoltre bloccare le vendite degli alloggi, come
unico finanziamento degli enti gestori. Dobbiamo ricordare che con gli Iacp e' stato possibile soddisfare la domanda creatasi con le grandi migrazioni interne: piano Fanfani e fondi gescal, finaziamenti certi e programmabili. Oggi con la
crisi e con i grandi movimenti di extracomunitari e' necessario dare una risposta di integrazione sociale agli italiani ed agli stranieri.
L'Italia e' all'ultimo posto nelle classifiche europee per gli alloggi sociali: 5% con
la Grecia ed il Portogallo, contro il 25% degli altri paesi europei. Occorre inoltre defiscalizzare tutte le attivita delle aler e degli iacp, considerati purtroppo come imprese e non come fattori di inclusione sociale. Occorre infine determinare un canone minimo di sostenibilita', per consentire agli enti
gestori di poter effettuare non solo la manutenzione ordinaria , ma anche quella straordinaria, evitando cosi' che si creino ancora alloggi inagibili. Attualmente il canone minimo e' pari a 20 o 30 € mensili e con questi introiti è praticamente impossibile una gestione decorosa degli alloggi popolari.
martedì 10 novembre 2015
lunedì 9 novembre 2015
"Emergenza abitativa - Integrazione sociale - Sviluppo economico" - L'intervento di Roberto Meregaglia
Pubblichiamo di seguito una sintesi scritta degli interventi avvenuti nel corso dell'incontro pubblico organizzato da Città del Sole su "Emergenza abitativa - Integrazione sociale - Sviluppo economico" lo scorso 26 ottobre in Santa Maria Gualtieri a Pavia.
2) Intervento di Roberto Meregaglia, ingegnere volontario della Caritas Diocesana
2) Intervento di Roberto Meregaglia, ingegnere volontario della Caritas Diocesana
Caritas Diocesana è l’organismo pastorale della Diocesi di
Pavia dedicato a favorire l’attuazione del comandamento evangelico della carità
in forme consone ai tempi e ai bisogni, promuovendo e coordinando le attività caritative e
formative nel territorio diocesano volte alla pratica della solidarietà con i
fratelli bisognosi. Dal mandato di Caritas discendono due linee di azione:
a) INTERVENTI DI AIUTO DIRETTI
•
Centro
di ascolto
•
Microfinanza
•
Distribuzione
alimenti
•
Grave
emarginazione
•
Ambulatorio
•
Carcere
•
Accoglienza
profughi
•
Progetti
con il Comune
b) FUNZIONE PEDAGOCICA
•
Promozione
(coordinamento e sviluppo delle Caritas parrocchiali e delle altre realtà
caritative locali)
•
Osservatorio
(raccolta dei dati sugli assistiti per rilevare i bisogni del territorio, la
loro evoluzione e le risorse disponibili)
CENTRO DI ASCOLTO
•
Il
Centro d’ascolto della Caritas Diocesana di Pavia, sito in Via XX Settembre
38/b, accoglie le persone bisognose che si trovano in una situazione di
disagio, spesso economico, a volte anche psicologico e affettivo.
•
Nell’ultimo
periodo la maggior parte delle persone accolte presenta problemi di lavoro, che
causano mancanza di risorse economiche, a cui è collegata una profonda crisi
personale, determinata dalla perdita di
ruolo e di sicurezza.
•
Si
rivolgono al Centro di Ascolto da 500
a 600 persone all’anno. Di queste il 60% circa sono
stranieri, provenienti in maggioranza dai Paesi dell’Est Europa (soprattutto
Romania ed Albania) e dal Nord Africa (in particolare Marocco ed Egitto). Molti
sono ex muratori o manovali, che hanno perso il lavoro a causa della crisi del
settore dell’edilizia.
•
Sul
totale degli ascolti poco meno della metà sono primi ascolti, cioè persone che
per la prima volta nella loro vita chiedono aiuto a Caritas. Nel 2015 per la
prima volta nei primi ascolti la
percentuale degli italiani (59%) ha superato la percentuale degli stranieri
(41%). Questo è un chiaro segno della gravità della crisi economica, che tocca
ormai molte famiglie italiane, che si ritrovano in condizioni di difficoltà per
la perdita del lavoro.
•
L’età
degli assistiti è in prevalenza nella fascia 30 – 55 anni. Fra gli Italiani il
titolo di studio più diffuso è la licenza media, mentre fra gli stranieri sono
presenti anche persone con diploma di scuola media superiore o laurea, che
hanno difficoltà a far riconoscere in Italia il loro titolo di studio.
BISOGNI
PREVALENTI RISCONTRATI
•
Mancanza
di lavoro (perdita del lavoro o impossibilità di trovare lavoro)
•
Reddito
insufficiente per i bisogni delle famiglie (lavori precari o sottopagati,
lavoro nero, pensioni basse)
•
Problemi
abitativi conseguenti: sfratti (313
a Pavia nel 2014), insostenibilità degli affitti da
privati, limitata disponibilità di ospitalità temporanea per far fronte alle
emergenze, limitata disponibilità di case popolari agibili.
AREA MICROFINANZA
Gli strumenti operativi per gli aiuti di tipo economico alle
persone in condizioni di bisogno consistono in:
•
Microcredito (attualmente sospeso)
Ø Interventi fatti finora: 210
Ø Fondo Garanzia: Provincia di Pavia
•
Prestito della Speranza:
Ø Interventi fatti dal 2011: 50
Ø
Fondo
Garanzia: Conferenza Episcopale Italiana
•
Fondo Emergenza Famiglie:
Ø Interventi fatti dal 2014: 133
Ø Dotazione Fondo: Diocesi ed offerte
di privati
I primi due strumenti sono operati in collaborazione con Banche
collegate, che erogano i prestiti. Gli assistiti sostengono colloqui con un
gruppo di volontari dedicati, per verificare il tipo di aiuto economico più
opportuno, cercando anche di avviare un percorso di accompagnamento nel tempo
per monitorare l’evolvere della situazione e favorire il recupero
dell’autonomia. Le famiglie assistite sono circa il 60% italiane ed il 40%
straniere.
Principali
motivazioni delle richieste di aiuto economico:
Ø
Pagamento arretrati bollette utenze
Ø
Pagamento arretrati affitto
Ø
Cauzioni per nuovo affitto
Ø
Pagamento arretrati spese condominiali
Ø
Acquisto libri e materiale scolastico
Ø
Spese di trasporto
Ø Spese
sanitarie
DISTRIBUZIONE ALIMENTI
Il Centro di distribuzione alimenti di Caritas Diocesana di
Pavia è in Via Alboino. I pacchi di alimenti vengono distribuiti alle famiglie
assistite una volta alla settimana (circa 50 pacchi / settimana). Le famiglie
assistite sono circa 120 ed accedono alla distribuzione ogni 2 settimane.
Gli assistiti possono accedere alla distribuzione degli
alimenti dopo un colloquio presso il Centro di Ascolto, da ripetere ogni 3.
mesi per il rinnovo della tessera che consente l’accesso alla distribuzione.
L’azione svolta da Caritas nell’ambito della distribuzione
alimentare non si esaurisce nell’erogazione del pacco alimentare, ma prevede
azioni parallele che possano rendere autonoma la persona, attraverso forme di
accompagnamento che mirano al rafforzamento dell’autostima e della capacità di
resilienza personale e familiare. Inoltre, nell’ambito di questo percorso di
accompagnamento, si lavora assieme agli utenti per la promozione di uno stile
di vita sobrio e solidale.
Sono attivi in Pavia altri 10 centri di distribuzione
alimenti (Parrocchie, Canepanova, CRI). E’ stato creato un database per
condividere gli elenchi degli assistiti e coordinare gli interventi di aiuto.
Le famiglie complessivamente assistite a Pavia con le
distribuzioni di alimenti sono circa 1100.
AREA GRAVE EMARGINAZIONE
Per i casi di grave emarginazione (tipicamente persone senza
fissa dimora) è disponibile il dormitorio pubblico in via San Carlo, che ha 30
posti letto, con accesso limitato ai soli uomini.
Per l’Emergenza Freddo Caritas Diocesana aveva realizzato in
uno spazio messo a disposizione dal Comune di Pavia in via San Carlo un
servizio docce aperto 3 giorni la settimana, dotato inoltre di 10 posti letto per
offrire ospitalità ai senza fissa dimora nel periodo freddo dell’anno (da
novembre a marzo). Attualmente questo spazio è
usato dal Comune per ospitare minori stranieri non accompagnati, per cui
Caritas sta verificando con la
Diocesi la possibilità di disporre di spazi sostitutivi. Gli
utenti dei dormitori sono per il 50% italiani, spesso padri separati che hanno
perso il lavoro e lasciato la casa alla moglie e figli. A Pavia manca un
dormitorio per donne.
ASSISTENZA AI PROFUGHI
Caritas Diocesana partecipa a due progetti di accoglienza
profughi:
- SPRAR
(Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati): accolti in Pavia 51
profughi. Il progetto è rivolto ai profughi che abbiano già fatto
richiesta di asilo.
- Emergenza
Profughi, gestito dalla Prefettura: accolti in Pavia 20 profughi.
Le attività portate avanti nell’ambito di questi progetti di
assistenza vanno dall’accoglienza materiale (accompagnamento alla spesa,
affiancamento nella gestione della vita quotidiana, pratiche legate alla
richiesta di asilo e all’assistenza sociosanitaria in Italia) all’integrazione
socio-culturale tramite corsi di italiano, cene etniche, eventi sportivi.
Un problema è la difficoltà di raggiungere un inserimento attivo
al lavoro alla fine del programma di accoglienza.
COLLABORAZIONE CON IL
COMUNE DI PAVIA
Caritas Diocesana di Pavia collabora attivamente con il
Comune di Pavia nell’area del supporto alle famiglie in condizioni di bisogno
tramite:
- Incontri
periodici con i Servizi Sociali per confrontarsi sulle situazioni degli
assistiti.
- Progetto
di Micro-credito comunale, volto all’erogazione di un aiuto economico per
pagamento degli arretrati di affitto per morosità incolpevole in caso di
affitto da privati: parte dell’aiuto erogato dal Comune deve essere
restituito in ore di volontariato “obbligatorio”; Caritas Diocesana collabora
per cercare le occasioni di volontariato e per seguire percorsi di
accompagnamento degli assistiti
- Progetto
Sostegno Famiglie: programma di aiuto per famiglie con bimbi nella fascia
di età 0 – 3 anni, mirato alla realizzazione di un percorso di
accompagnamento e socializzazione delle famiglie, oltre all’erogazione di
un aiuto economico. Sono circa 30 le famiglie seguite ogni anno nel
progetto, in prevalenza straniere.
"Emergenza abitativa - Integrazione sociale - Sviluppo economico" - L'intervento di Vincenzo Lista
Pubblichiamo di seguito una sintesi scritta degli interventi avvenuti nel corso dell'incontro pubblico organizzato da Città del Sole su "Emergenza abitativa - Integrazione sociale - Sviluppo economico" lo scorso 26 ottobre in Santa Maria Gualtieri a Pavia.
1) Intervento di Vincenzo Lista, Coordinatore di Città del Sole
Le trasformazioni che sono avvenute nel tessuto sociale, riferite alle situazioni locali ed ai contesti urbani e regionali. esigono risposte di edilizia sociale differenziata. Agli "ultimi" che sono i poveri, possiamo aggiungere i "penultimi" ed i "terzultimi". Tra i "penultimi- si possono collocare gli studenti ed i lavoratori fuori sede, i single ed in generale le persone sole. Tra i 'terzultimi" rientrano coloro che hanno un reddito poco sicuro e i profughi.
1) Intervento di Vincenzo Lista, Coordinatore di Città del Sole
Le trasformazioni che sono avvenute nel tessuto sociale, riferite alle situazioni locali ed ai contesti urbani e regionali. esigono risposte di edilizia sociale differenziata. Agli "ultimi" che sono i poveri, possiamo aggiungere i "penultimi" ed i "terzultimi". Tra i "penultimi- si possono collocare gli studenti ed i lavoratori fuori sede, i single ed in generale le persone sole. Tra i 'terzultimi" rientrano coloro che hanno un reddito poco sicuro e i profughi.
I motivi del
cambiamento della domanda sociale vanno ricercati nella precarietà del lavoro, nell'aumento dell'età,
nell'aumento delle famiglie monoreddito o composte da una persona, nella
presenza sempre più cospicua di studenti
universitari fuori sede, che a causa della mobilità richiedono alloggi con canoni di affitto adeguati, nella crescente
presenza degli immigrati, di qui non è conosciuto il numero reale e quindi il
fabbisogno effettivo. Ad essi, che sono portatori di bisogni abitativi differenziati e molto spesso trovano alloggio
nei quartieri più degradati della città, vanno aggiunti i separati e gli anziani che spesso, a causa del basso reddito, non
possono sostenere il rincaro dei canoni con
la diretta conseguenza di essere vittima di sfratto. Il progressivo
invecchiamento della popolazione segnerà un aumento di anziani soli, non in coabitazione, che richiederanno abitazioni con
particolari caratteristiche funzionali
(accessibilità,servizi tecnologici particolari, ecc.) in relazione allo stato di salute ed alla situazione economica.
Di non minore
difficoltà è la situazione dei giovani che, a causa del lavoro precario e flessibile, hanno difficoltà a
sopportare gli aumenti dei canoni di
locazione o le rate di mutuo. Infatti il costo della casa incide sempre di più sullo stipendio, crescendo in maniera
sproporzionata, e pesa non soltanto
sui poveri ma anche sui ceti medi. Le nuove situazioni che si sono determinate per la presenza di alcune
categorie di cittadini (in particolare fuori sede ed immigrati) hanno
favorito la crescita di fenomeni spesso insostenibili, illegali, in cui il
valore dell'appartamento è misurato a posto
letto, trascurando l'aspetto qualitativo. Esiste una relazione tra indice di povertà e fabbisogno abitativo.
Gli
anni passati sono stati connotati da
interventi dì edilizia sovvenzionata
in risposta ad un'emergenza abitativa, con la realizzazione di quartieri periferici e
marginali, spesso di scadente qualità architettonica, carenti di attrezzature e servizi, che si
configurano come veri e propri ghetti.
Premesso che vi è un esubero di patrimonio edilizio di enti pubblici non utilizzato, al quale va aggiunto il patrimonio
edilizio privato non utilizzato, rispetto
al fabbisogno, che potrebbe produrre un risparmio in termini di consumo di suolo e di opere di urbanizzazione
primaria e secondaria, le amministrazioni dovrebbero operare
principalmente su tre tipologie di intervento:
recupero, restauro, risanamento del patrimonio edilizio. Inoltre, è auspicabile che l'Ente locale proceda
all'acquisizione di aree, azione prioritaria
per qualsiasi intervento, e di immobili in area urbana consolidata, da
destinare ad edilizia sociale.
Tali interventi non sono di facile attuazione sia
per i costi sia per l'eccessivo
frazionamento della proprietà privata, soprattutto nei centri storici;
ciò fa sì che si privilegino le nuove costruzioni utilizzando, spesso, aree residuali di verde agricolo. L'individuazione
di progetti ed interventi volti al
contenimento del fenomeno di diffusione edilizia e di riqualificazione
del patrimonio immobiliare può costituire occasione per iniziare il processo indirizzato alla sostenibilità. Ben vengano
i provvedimenti legislativi in aiuto alle famiglie,
ma certamente questi non risolvono il problema.
_ _
Lo Stato deve quindi canalizzare
risorse ed utilizzare parte del prelievo fiscale
in questo settore per contribuire al miglioramento dell'integrazione e della coesione sociale.
sabato 10 ottobre 2015
EMERGENZA ABITATIVA – INTEGRAZIONE SOCIALE – SVILUPPO ECONOMICO i temi del nuovo dibattito organizzato da Città del Sole
Il Centro di
Cultura & Partecipazione Civile “
CITTA’ DEL SOLE” - PAVIA
VI INVITA ALL’INCONTRO
EMERGENZA
ABITATIVA – INTEGRAZIONE SOCIALE – SVILUPPO ECONOMICO
PRESSO L A SALA DI SANTA MARIA GUALTIERI
lunedì 26 OTTOBRE 2015 alle ore 17,00
INTRODUCE : Dr.
CIAMPI BENIAMINO – EX
DIRETTORE GENERALE ALER DI PAVIA
Parleranno
Dr. DANIELE BOSONE – PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PAVIA
Don
DARIO CROTTI - DIRETTORE CARITAS
DIOCESANA DI PAVIA
Presiede
VINCENZO LISTA - COORDINATORE DEL CENTRO DI CULTURA E
PARTECIPAZIONE CIVILE “ CITTA’ DEL SOLE” - PAVIA
Con il PATROCINIO di Provincia e Comune di Pavia
L'obiettivo è quello di discutere sulle
trasformazioni che sono avvenute nel tessuto sociale, riferite alle situazioni
locali ed ai contesti urbani che esigono risposte di edilizia sociale
differenziata.
I motivi del cambiamento
sociale vanno ricercati nella precarietà del lavoro, nell’aumento dell’età e delle famiglie monoreddito o composta da una sola persona, nella
presenza di studenti universitari fuori sede, nella crescente presenza di
profughi di cui non è conosciuto il
numero reale e quindi il fabbisogno effettivo.
Le scelte di un’amministrazione è quindi legata a
elementi economici: mercato immobiliare, costo della vita, ecc.
In questo contesto è di vitale importanza la
logica dell’integrazione sociale;
tale prospettiva sottointende alla necessità di inserire gli interventi nell'ambito di un processo
più ampio di pianificazione territoriale e di un attento sviluppo
economico. Vincenzo Lista
giovedì 1 ottobre 2015
IL PRESIDENTE DI CITTA' DEL SOLE E' CITTADINO ONORARIO DELLA CALABRIA
Nella prestigiosa cornice del Padiglione Cascina Triulza ad EXPO Milano, si è svolto con grande successo di pubblico il convegno organizzato dalla Federazione Italiana dei Circoli Calabresi (F.I.C.C.) sul tema "Dove va la Calabria? La voce dei calabresi residenti altrove". Padrone di casa è stato il Prof. Italo Richichi, noto cardiologo, pavese d'azione, da sempre impegnato nella Federazione dei Circoli Calabresi, di cui ricopre l'incarico di Presidente. Dopo gli interventi di Nicolas Gallizzi (vicepresidente F.I.C.C.), Giuseppe Parise (Presidente dell'Associazione "Cariatesi a Milano"), Giovanni De Nicola (già Assessore ai Trasporti del Comune di Milano), Giuseppe Marra (Direttore dell'AdnKronos) e Carla Clerici (imprenditrice impegnata nel sociale), ha preso la parola Vincenzo Lista, calabrese doc e Coordinatore del Centro "Città del Sole", per un accorato appello rivolto a tutti i calabresi sparsi per il Belpaese affinchè facciano sempre più sinergia e massa critica; solo così, infatti, sarà possibile favorire lo sviluppo della Regione Calabria. Lista ha poi introdotto il Prof. Giuseppe Nappi, Presidente di "Città de Sole" ed ospite d'onore della serata, insignito del riconoscimento di Cittadino Onorario della Calabria "per titoli, meriti e qualità mostrati nella sua vita scientifica, professionale, sociale ed umana". Nel consegnare la pergamena a Nappi, il Prof. Richichi ha sottolineato i pregi, la cultura medico-scientifica, i nobili sentimenti verso gli altri, l’amore che sempre egli dimostrato verso i
calabresi e la Calabria ,
la saggezza e caparbietà nel voler raggiungere obiettivi
sempre più alti e prestigiosi. Il Direttivo e tutti i soci del Centro di Cultura e Partecipazione Civile "Città del Sole" di Pavia si congratulano con il Presidente per l'onorificenza ricevuta.
giovedì 10 settembre 2015
Il Presidente di Città del Sole premiato ad EXPO Milano
Nell'ambito di una serie di iniziative scientifiche e culturali promosse dalla Federazione Italiana Circoli Calabresi e dalla Associazione Nazionale Prevenzione Cardiovascolare all'interno del Padiglione Cascina Triulza di EXPO Milano, il Prof. Giuseppe Nappi, Presidente di Città del Sole, sarà insignito della "Cittadinanza Onoraria di Calabrese Illustre", per l'amicizia e la vicinanza dimostrate nei confronti del popolo calabrese in tanti anni di vita professionale e non. Il riconoscimento gli sarà consegnato giovedì 24 settembre nel corso del Meeting "Dove va la Calabria? La voce dei calabresi residenti altrove". La manifestazione inizierà alle ore 19 ed essendo i posti limitati si consiglia di prendere contatto con gli organizzatori attraverso l'indirizzo e-mail infoanpcv@gmail.com.
domenica 6 settembre 2015
Il Sissizio di Salvatore Mongiardo in Calabria
Ben ritrovati dopo la pausa estiva! E' con piacere che pubblichiamo di seguito il testo del discorso tenuto dall'amico calabrese Salvatore Mongiardo, che il 3 giugno 2014 presentò a Pavia il suo libro "Cristo ritorna da Crotone", in quello che fu il primo evento organizzato a Pavia da Città del Sole. Il discorso è stato tenuto nel tradizionale appuntamento del Sissizio di Serra San Bruno (VV) il 23 agosto scorso. Il Sissizio era il pasto comune dei cittadini di pieno diritto nell'antica Sparta. Oggi si mantiene con la funzione fondamentale di rafforzare il senso di appartenenza alla comunità e di far dialogare le generazioni diverse.
Care
Amiche e cari Amici,
ci
troviamo in un posto solenne dove san Bruno, il Gran Conte Ruggero il Normanno
e Papa Urbano II si incontrarono nel 1094 per cercare di risolvere il conflitto
tra arabi e cristiani: così nacque la prima crociata. Dopo mille anni il
conflitto non si è risolto, anzi si è aggravato e migliaia di migranti
disperati arrivano alle nostre coste. Ditemi voi, o Amici, se lasciar annegare
i migranti in mare è civiltà. No, è grande inciviltà, disumanità e cattiveria.
Ditemi voi se avere diecine di migliaia di armi atomiche puntate l’una contro l’altra
si può chiamare civiltà. No, è malignità, sopraffazione, voglia di dominio.
Ditemi voi se ascoltare ogni giorno di borse o spread che salgono e scendono è
civiltà. No, la finanza è diventata un signore feudale invisibile che fa
tremare intere nazioni.
Ci
chiediamo allora: chi ci condurrà verso un approdo sereno?
La
salvezza non può certo venire da questi governi che continuano a spendere
ingenti cifre per gli armamenti. Perciò noi proponiamo la Civiltà Sissiziale,
quella civiltà che nacque col sissizio, il banchetto comune istituito da re
Italo, che rinnoveremo fra poco dividendo il cibo che abbiamo portato.
La
Civiltà Sissiziale vuole fare della terra la casa comune di tutti i viventi
dove non c’è più il tuo e il mio, ma il nostro.
E non ditemi che è una utopia: la storia dimostra che gli Itali vissero
liberi e uguali dividendo fraternamente il cibo: così e da qui nacque l’Italia
e da qui, dalla Calabria, rinnoveremo l’Italia.
Abbiamo
proclamato quest’anno 2015 come Anno 1 dell’Epoca della Donna, e sono lieto che
oggi sia la festa di Santa Maria del Bosco che si celebra questo pomeriggio.
All’età di cento anni, prigioniero dei romani in una caverna dell’isola di
Patmos, san Giovanni vide la donna vestita di sole che schiacciava la testa del
dragone, simbolo della violenza umana.
Vadano dunque
le donne al governo delle nazioni, costituiscano i governi luce secondo la
visione dell’Apocalisse, e facciano tre cose: smantellamento degli arsenali di
guerra, umanizzazione della finanza, riduzione della violenza umana. Nessuno è
mai riuscito a risolvere i conflitti del mondo islamico i quali potranno essere
superati solo dalla donna islamica liberata.
La
Civiltà Sissiziale viene dalla Calabria, da dove è già venuta la libertà degli
schiavi, la Scuola di Pitagora, la profezia del Terzo Regno di Gioacchino da
Fiore e la visione della Città del Sole di Tommaso Campanella. I nostri parenti,
emigrati a milioni nei cinque continenti, sono andati per essere il lievito di
questa nuova civiltà. Le loro lacrime e il loro dolore non sono stati inutili:
loro e noi, i vinti della storia, restituiremo al mondo in amore e luce i torti
subiti nei millenni.
Proprio
per aiutare questo rinnovamento profondo, ci stiamo preparando a un evento di
portata mondiale: la riapertura della Scuola Pitagorica di Crotone, chiusa da
oltre duemila anni.
La
Grecia, a noi gente di Magna Grecia tanto cara, attraversa un periodo di grande
turbolenza. Per manifestare ai greci la nostra solidarietà, reciterò il Padre
Nostro in greco, e il Rabbino e amico Zurzolo reciterà in ebraico la preghiera
Shemà Israel: l’ebraico fu lingua parlata in Calabria tanto che la prima Bibbia
stampata in ebraico fu quella di Reggio nel 1475. Don Bruno La Rizza poi
concluderà questo incontro e dopo pranzeremo assieme. Salutiamo la nuova
civiltà con il grido che significa evviva e che nei tempi antichi risonò in
questa terra: Evoè!
Iscriviti a:
Post (Atom)