giovedì 6 ottobre 2016

Il pensiero del Prof. Giuseppe Nisticò sul prossimo Referendum Costituzionale

Riceviamo e pubblichiamo, come contributo alla riflessione in vista del Referendum Costituzionale, il pensiero dell'amico di Città del Sole Prof. Giuseppe Nisticò, Ordinario di Farmacologia all'Università Tor Vergata di Roma, già Senatore della Repubblica, Presidente della Regione Calabria e Parlamentare Europeo per Forza Italia. Alla riflessione del Prof. Nisticò segue un commento del Coordinatore di Città del Sole Vincenzo Lista. Prossimamente sarà pubblicato il racconto del dibattito promosso da Città del Sole lo scorso 23 settembre, con espresse le tesi del Sì e del No. Buona lettura!

"Come uomo di centro-destra rispondo Si' all'appello di Renzi per il referendum. L'appello di Renzi nel comizio di Firenze per lanciare il tour del Si' in Italia al popolo di centro-destra dimostra grande intelligenza politica del premier e una visione strategica per il futuro del nostro Paese. Sono fiero di avere militato nelle fila di Forza Italia a partire dalla sua fondazione, ma cio' non mi impedisce oggi da uomo libero di votare Si' alla riforma costituzionale. Chiedo al Presidente Berlusconi di dare liberta'di voto a me e agli iscritti di Forza Italia che vogliono votare nel merito avendo a cuore il vero significato politico della riforma della Costituzione nell'interesse superiore del nostro Paese. Insieme con l'on. Carmelo Pujia - continua Nistico ' - gia' sottosegretario al Tesoro della Democrazia Cristiana, dopo una lunga e proficua discussione lo scorso 29 Giugno con il ministro Maria Elena Boschi, abbiamo maturato la decisione di appoggiare il Referendum. Siamo convinti che il voto della riforma della Costituzione rappresenti una pietra miliare per il futuro delle nuove generazioni e dei nostri figli. Il "Movimento Si'per l'Italia" si va diffondendo progressivamente in Calabria e in altre Regioni e sono stati costituiti centinaia di Comitati del Si' di uomini e di donne. Sono sicuro che l'appello di Renzi sara' accolto da migliaia e migliaia di cittadini che oggi votano per il centro-destra. Il voto del referendum non deve rappresentare una lotta fratricida fra partiti o peggio ancora fra correnti dello stesso partito. Ho apprezzato la coraggiosa presa di posizione dei miei amici di FI Marcello Pera e Giuliano Urbani che hanno costituito un Comitato nazionale Liberi Si' con cui si sono rivolti agli elettori del centro-destra e in particolare a quelli di Fi spiegando le ragioni autentiche per votare Si' al Referendum e paventando il timore di un ennesimo fallimento della riforma della Costituzione. 
Non c'entra il governo, c'entra il Paese con il voto al referendum! Si tratta infatti di superare il bicameralismo paritario e avere una sola Camera, che finalmente potra' legiferare con maggiore rapidita' ed efficienza nell'interesse dei cittadini.Si tratta ancora di ridurre drasticamente il numero delle poltrone dei parlamentari con ingenti risparmi per le casse dello Stato. E' ovvio che molti degli attuali senatori morbosamente legati alla poltrona tenteranno fino all'ultimo respiro di opporsi. Si tratta inoltre di migliorare i rapporti Stato-Regioni per evitare estenuanti conflitti e contenziosi. Come e' possibile - dice l'ex governatore della Calabria - continuare a permettere che una Regione dell'Europa, quasi fosse una Regione dell'India, abbia il potere di legiferare in opposizione a direttive europee gia'aprovate dal nostro Paese? Come e' possibile permettere che i farmaci strumenti fondamentali per la vita dei pazienti abbiano prezzi diversi nelle varie Regioni o che addirittura alcuni non siano presenti nel Prontuario Terapeutico? Cosi' si nega ai cittadini di godere degli stessi sacrosanti diritti alla salute. Ecco perche' da uomo di centro-destra staccato ormai dai giochetti di potere e guardando con obiettiva serenita' alla vita politica devo riconoscere che il premier Renzi sta dimostrando di essere super partes e di avere a cuore il destino di tutti i cittadini indipendentemente dal loro partito di appartenenza. Peccato che nel 1997, quando ero Presidente della Regione Calabria, non ci fosse Renzi per fare insieme un governo di larghe intese per le emergenze Calabria! Al contrario c'era Massimo D'Alema che ancora oggi ostinatamente e' contrario alle riforme. E' vero che il lupo cambia il pelo ma non il vizio". 


Caro prof.
Ho letto con interesse il tuo pensiero in merito al Referendum Costituzionale.
Lo condivido sia per il contenuto, sia per la chiarezza espositiva, indice di una linearità di pensiero che con brevi passaggi evidenzia il cuore del problema. A proposito dei contenuti, il mio orientamento a votare Sì al referendum è ben espresso dalle tue tesi. Innanzitutto non dobbiamo cedere alla battaglia politica che mai come in questo caso finisce con l'impoverire il dibattito politico, vero motore propulsivo del Paese. Sbagliano quanti hanno impostato il sì o il no al referendum nei termini di sì o no al premier Renzi e tu, prof, ben evidenzi la vera questione: questo referendum è l'occasione per compiere il deciso salto di qualità nell'amministrazione del Paese che ancora manca per uno “svecchiamento” delle Istituzioni. Uso il termine svecchiare non in senso dispregiativo per la categoria della terza età, illuminata consigliera dei giovani in questi tempi difficili e difatti,  quando a loro mi riferisco, parlo di anziani e non di vecchi. Ho usato svecchiamento per indicare quanto di obsoleto e di non più rispondente ai bisogni della gente  vi è nella nostra società. L'Italia ha bisogno di camminare, di progredire e solo una governance snella e in linea con i tempi può farci compiere questo deciso salto di qualità. Non dunque un referendum pro o contro Renzi ma un referendum per un'Italia più al passo con i tempi, snella nelle procedure più intime della vita politica per essere di nuovo al fianco dei cittadini che, francamente, ormai non tollerano più né vuoti discorsi né una pletora di personaggi interessati non al bene supremo dello Stato bensì all'egoismo del posto che conta. Il futuro ha un cuore antico, verrebbe da adattare questa celebre frase al nostro Paese che per cambiare e mettere una marcia in più deve rifarsi al testo supremo, la Costituzione, perennemente giovane perché afferma la centralità del lavoro e degli aggregati sociali.
Eccellente e opportuna l’idea del progetto presentato  al ministro Boschi di dar vita sul territorio a una serie di incontri per meglio delineare la riforma della Costituzione: è solo ripartendo dalla gente e confrontandoci insieme sul tema che può effettivamente ripartire il nostro Paese. Il successo del fronte del Sì al referendum potrebbe solo innescare un circuito virtuoso che diminuirebbe il numero dei senatori unendo ad una governance più snella la liberazione di una cospicua dotazione economica da rimettere in circolo a favore ad esempio della ricerca scientifica. Quel che ne emergerebbe importante sarebbe una sostanziale tenuta dell'Esecutivo che sarebbe premiata dai mercati finanziari. Stiamo parlando del bene supremo della nazione, un fatto che esula dagli schieramenti partitici e, con grande acume politico,  tende la mano al centro-destra affinché, rinnovato, possa cogliere un'opportunità storica di progresso politico e quindi sociale e approfondire, senza preconcetti di parte, la possibilità di ulteriori riforme. In sostanza, plaudendo al tuo articolo, che condivido e faccio mio, raccolgo l'appello e mi schiero, con più convinzione, per il Sì al referendum.
Ti saluto e ti ricordo con affetto!
Vincenzo Lista

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